Si chiama “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza”.
Non prevede sanzioni esplicite, ma in caso di mancato adeguamento da parte dell’impresa, di fronte ad una crisi l’imprenditore rischia di aggravare pesantemente le proprie responsabilità. L’obbligo di adeguarvisi è scattato solo da qualche mese, per alcune sue parti, e varrà per tutto il testo a partire da metà 2020.
Pur non riguardando le imprese individuali, il nuovo Codice viene applicato alle società di persone e di capitali, alle imprese agricole e industriali, agli imprenditori che operano in forma collettiva come nel caso delle cooperative.
L’adozione di un “adeguato assetto organizzativo” dell’impresa ne è uno dei punti cardine: si tratta di un modello organizzativo che consenta di prevenire le crisi d’impresa e monitorare la continuità aziendale. La circostanza chiama in causa il risk manager.
Il modello organizzativo è infatti composto da servizi quali la tesoreria, il budget, il cruscotto sulla continuità aziendale, e specifiche procedure ed elaborati.
Questo contributo è stato redatto da: Pietro Casetta – Comunicazione giornalistica
per Antonino Librici & Partners – Risk Manager